“Amicizie profane” di Harold Brodkey: recensione

Titolo: Amicizie profane
Autore: Harold Brodkey
Casa editrice: Fandango Libri
Anno: 2021
Pagine: 464

Quando Onni è con me, percepisco con insistenza, con tutti i miei sensi, la sua presenza, la sento come fiato, come massa e solidità. Lo sento come se lo toccassi anche senza toccarlo. Odo non solo la sua voce, ma anche il suo respiro e il suo sangue.

Uno stile senza filtri, una storia raccontata senza pudore, proprio come Brodkey ci tiene ad avvisare. Mette quasi in allerta il lettore che si appropinqua a leggere il labirintico “Amicizie profane”, romanzo dai tratti autobiografici e incompleto.

In una Venezia senza veli, personificata in sentimenti che pulsano nelle vene dei personaggi, caratterizzante anche nei loro atteggiamenti e decisioni, si accende come un fuoco l’amicizia-amore-odio di Niles O’Hara e Giangiacomo Galliani, detto “Onni”.

Tra i fili tessuti di una narrazione in prima persona, che incespica e si aggroviglia in sogni, accadimenti preannunciati e ricordi, Nino, protagonista ed autore, tratteggia il suo legame con Onni. Una spirale di sentimenti il più delle volte contradditori.
L’amicizia tra Nino e Onni non è un’amicizia comune. L’attaccamento avvenuto tra i due all’inizio degli anni Trenta, dopo un momento di stasi a causa della guerra, riprende nel fiore della loro adolescenza. Se Nino vive il periodo bellico negli Stati Uniti, Onni la guerra la tocca con le mani, e quando Nino ritorna a Venezia lo trova cambiato, marchiato, macchiato, corrotto…difficile.

Sta dicendo: Sono un po’ innamorato di te, Nino? Lo sento come un’ondata di calore. Le sensazioni sono vaste, piumate, calde e reali. Le sensazioni sono il significato.

È con questo loro ritrovarsi che inizia una vera e propria ossessione. Onni diviene un prolungamento di Nino. Se lo sente dentro, fin nelle viscere. Con a tratti odio, con a tratti amore, con a tratti dipendenza l’intreccio profano, la fascinazione reciproca, si protrae anche in età senile. Perché in un ballo sensuale, sessuale, di scoperta, di ricerca Nino ed Onni non riescono a fare a meno l’uno dell’altro.

Due caratteri contrapposti e difficili. La ricerca della realtà.

Onni vive in una falsa realtà inquinata dalle bruttezze della guerra. Vive quella realtà dai sentimenti alterati, dalla ripugnanza di se stessi, dalla violenza, dalle droghe, dalla ricerca di un amore pulito a cui aggrapparsi e che, con ogni probabilità, in un atteggiamento controverso con turbamenti inspiegabili, riesce a trovarlo in Nino. Così diverso da lui, così concreto e reale. Così odiosamente dentro agli schemi.

Cosa ne sarà nel futuro del loro rapporto possiamo solamente immaginarlo e non è difficile perché lo stile di Brodkey è limpido nella crudezza di portare al lettore la caratterizzazione ben delineata dei personaggi.

Le metafore usate, a volte il linguaggio fin troppo ricercato potrebbero far incespicare il lettore e rendere la lettura più lenta, ma non per questo meno apprezzabile. Ho trovato la scrittura di Brodkey molto attenta alla psiche, capace di infiltrarsi nella mente dei personaggi fino ad estrapolare e mettere su carta ogni loro più piccolo pensiero e particolare per farli quasi toccare al lettore, o almeno far sentire proprio il loro vissuto.

Ringrazio la casa editrice Fandango Libri e Riccardo per questa collaborazione e per l’invio della copia cartacea.


321 letture

Valutazione

5

Trama

5.0/5

Stile

5.0/5

Personaggi

5.0/5

Copertina

5.0/5
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5

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