“Follia” di Patrick McGrath: recensione

Titolo: Follia
Titolo originale: Asylum
Autore: Patrick McGrath
Casa editrice: Adelphi
Pagine: 294

Avrebbe dovuto sapere che l’inganno corrode l’integrità di un matrimonio, e tenerne conto, ma non lo fece. Scelse di non farlo, e da questa scelta di comodo seguì tutto il resto.

La storia nasce all’interno di un manicomio criminale vittoriano, è una delle più perturbanti che lo psichiatra Peter ricorda e che racconta al lettore. E’ l’estate del 1959 quando la famiglia Raphael lascia Londra per stanziarsi all’interno dell’ospedale psichiatrico. Max Raphael, uomo riservato e malinconico, è incaricato di occupare il ruolo di vicedirettore, con la futura speranza di poter conquistare il posto di direttore del manicomio. Ha una moglie, Stella Raphael, bella e affascinante ed un figlio, Charlie, di dieci anni.

La residenza occupata dall’intera famiglia Raphael è accerchiata da un giardino abbandonato a se stesso e da una serra, che Max decide di voler restaurare. Il compito viene affidato ad un paziente dell’ospedale in semilibertà, bravissimo scultore.

Ed è proprio così che Stella conosce per la prima volta Edgar Stark. Un uomo dalla personalità molto forte, originale e pieno di fascino che riesce ad utilizzare a proprio piacimento. Ciò che Stella nota sin da subito e ciò che l’attrae con forza, è la differenza con Max. Il marito è un uomo così remissivo e privo di fantasia, che con gli anni ha reso Stella sempre più frustrata.

Edgar è un vento di novità, nella vita di Stella. E’ curiosità, un ignoto che vorrebbe scoprire. Si avvicina a lui, creando una relazione basata sin da subito su un’attrazione fisica prorompente. Stella diventa ossessionata dai suoi modi e non riesce ad altro che pensare a lui. Anche dopo aver consumato il rapporto, anche dopo aver pensato di non ripetere più l’esperienza. Perchè è stato solamente un attimo di vulnerabilità, un attimo di follia.

Ma più i giorni passano, più la passione aumenta. Stella si getta a capofitto dentro la pericolosa relazione, dimenticando che Edgar è un paziente. Che Edgar è malato.

La prima impressione di Stella fu che Edgar non fosse nè servile nè arrogante. Disse che c’era qualcosa di solido e di maturo, in lui, e io non potei fare a meno di pensare a tutti quei discorsi deliranti e maniacali sulla sua defunta moglie. Se li avesse sentiti anche lei forse lo troverebbe un pò meno solido e un pò meno maturo, pensai.

Sono cinque anni che Edgar è in cura all’interno dell’ospedale per aver ucciso brutalmente la moglie Ruth. Credeva, inspiegabilmente, che Ruth lo tradisse, e così aveva cominciato a sviluppare un comportamento ossessivo, con deliri morbosi che sono sfociati in violenza.

Ma di questo Stella non se ne preoccupa. Si è innamorata di Edgar ed è con lui il suo futuro. Anche quando Edgar scappa. Persa ormai nell’oblio, Stella abbandona tutta la sua vita per seguirlo ed è in quei giorni che però davanti ai suoi occhi Edgar prende sfumature diverse. Forse l’immagine che si è fatta di Edgar è sbagliata. Forse limmagine romantica che si è creata non è vera. Perchè Stella ha anche giustificato ciò che ha fatto a Ruth. Perchè è stato un delitto passionale e crede fermamente che la passione sia una cosa positiva.

Però, aprire gli occhi per Stella è difficile perchè arde dentro l’aura di Edgar, dentro la sua vita, il suo disturbo, dentro la sua arte. Tutto ciò che fa parte di lui ormai fa parte di lei. Ed è per questo che ogni decisione intrapresa la porterà verso un cammino di non ritorno.

Follia è un libro ben scritto, con uno stile incalzante che trasporta il lettore dentro il vortice della passione con facilità. L’ansia lo divora ad ogni parola, verso una follia ossessiva, dentro un rapporto nato per caso, non cercato, ma che è riuscito a segnare profondamente la vita di quattro persone, distruggendola.


618 letture

Valutazione

4.9

Trama

5.0/5

Stile

5.0/5

Personaggi

5.0/5

Copertina

4.5/5
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4 thoughts on ““Follia” di Patrick McGrath: recensione

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