“Layla” di Massimo Piccolo: recensione

Titolo: Layla
Autore: Massimo Piccolo
Casa Editrice: Cuzzolin Editore
Anno: 2019
Pagine: 390

Capita che le anime tornino con tutto il corpo in questo mondo. Oppure semplicemente non riescono ad andare via. I fantasmi…sapete cosa sono i fantasmi? Sono quelle persone strappate alla morte che però hanno già abbandonato la vita.

Layla, tra adolescenza, psicologia ed esoterismo. Ma cosa si intende per esoterismo?

La Treccani afferma che: in ambito filosofico e religioso, si dicono esoteriche le dottrine e gli insegnamenti segreti, che non devono essere divulgati perché destinati a pochi. Nella storia delle religioni e delle filosofie, il termine è stato usato per indicare gruppi o orientamenti di pensiero che si presentano come portatori di dottrine riservate a pochi discepoli o iniziati, e ne rifiutano quindi la divulgazione, occultandole in espressioni rituali, simboliche, mitologiche che solo gli aderenti al gruppo possono comprendere. Le dottrine esoteriche si presentano sempre come verità di particolare valore, soprattutto ai fini della salvezza individuale, della liberazione dal male, del progresso spirituale.

Dopo aver ampliato la nostra cultura in merito, possiamo quindi iniziare a parlare di “Layla” le cui colonne portanti, come già annunciato, sono la psicologia e l’esoterismo sotto un ponte che prevede lo scorrere della quotidianità di quattro semplici ragazzi: Layla, la ragazzina minuta che racchiude insicurezze e timidezza. Sara, con la sua passione per la moda, la fissazione per Instagram e le diete. Pisto, bravo con i computer, con una personalità solare e migliore amico di Gabriel, il ragazzo che ama scrivere sul proprio blog di concetti scientifici, storie psicologiche e segreti di Napoli.

Perchè è la bellezza di Napoli lo sfondo di questa storia piuttosto particolare. La Napoli dalle vedute mozzafiato, la Napoli con la sua cultura e il suo bellissimo dialetto, la Napoli piena di fascino e luoghi di religione.

La storia inizia con l’arrivo di Layla in città. Della sua vecchia Firenze non ha più nemmeno gli amici e deve accantonare la sua timidezza e le sue stranezze per poter essere amica di qualcuno e vivere felice i giorni a Napoli. Diventare amica di Sara, la sua compagna di banco, le stravolgerà la vita. Un’amicizia carica di dolcezza che la porterà a legarsi anche a Gabriel e Pisto, amici da sempre. Con loro le giornate passano velocemente e in maniera felice, con loro Layla comincia ad amarsi di più.

Ma è davvero tutto reale o quello che sta vivendo è un sogno chimico? La Layla che Sara, Gabriel e Pisto impareranno a conoscere, è davvero la parte reale o la ragazza ha dei segreti che non ha mai raccontato a nessuno?

E poi, chi è davvero La Sposa che nel libro compare tra un capitolo e l’altro attraverso i suoi pensieri, i suoi scritti e le sue azioni?

Sin dalle prime pagine il libro ci trascina in una spirale di domande e fatti incerti, come il legame tra Layla e le sue zollette zuccherate dalla carta colorata, come il rapporto tra suo padre e Anna, che vuole occuparsi del benessere della famiglia. Il lettore si pone dei quesiti che, con la narrazione calzante e fluida, cerca di risolvere con il volgere delle pagine.

Tutte domande che in un modo alquanto sconvolgente troveranno le risposte proprio alla fine del libro. Questa capacità di Massimo nel fomentare la curiosità del lettore l’ho apprezzata solamente quando ho terminato la lettura. Perchè, devo ammettere, sin dall’inizio non riuscivo proprio a capire dove l’intera faccenda stesse andando a parare.

Ho apprezzato, quindi, lo stile fluido e fresco, anche se ho trovato qualche macchia con refusi che mi hanno disturbata un po’ e un’impaginazione dispersiva. Questo, ovviamente, un lavoro di editing che va al di là e al di fuori del lavoro di scrittore. Perchè di Massimo Piccolo mi sono anche piaciute le caratterizzazioni dei personaggi, quei lati che li hanno resi molto reali.

E poi c’è il blog di Gabriel. Mi sono appassionata davvero molto a leggere le sue pagine frutto di un miscuglio tra psicologia, scienza, magia ed esoterismo. Tutti argomenti che mi affascinano parecchio e per questo decido di concludere la recensione con un aforisma che Gabriel ha utilizzato per concludere un articolo del suo blog:

Tutti gli uomini sono pazzi, e chi non vuole vedere dei pazzi deve restare in camera sua e rompere lo specchio.

Marchese de Sade

Ringrazio lo Staff di Moon Over, Massimo Piccolo e Cuzzolin Editore per questa collaborazione🌹


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298 letture

Valutazione

4.25

Trama

4.5/5

Personaggi

4.5/5

Stile

4.0/5

Copertina

4.0/5
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5

2 thoughts on ““Layla” di Massimo Piccolo: recensione

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