“Almond” di Sohn Won Pyung: recensione


Titolo: Almond (Come una mandorla)
Titolo originale: 아몬드

Casa editrice: HarperCollins
Autore: Sohn Won Pyung
Anno: 2023
Pagine: 304

Volevo conoscere altre persone, intrattenere conversazioni profonde e imparare cosa significa essere uomini.

Il non sentire la paura, le unghia conficcarsi nel cuore, i battiti scoppiare in gola, il respiro mozzato ed i brividi pungere il corpo per Yunjae non significa essere coraggiosi. Significa essere ridicoli, difettosi.
Le mandorle poste nella sua testa non lavorano come dovrebbero. Le sue amigdale non funzionano e quindi i suoi muscoli non si tendono in un sorriso, i suoi gesti non tendono al calore ed i suoi sguardi alla comprensione. Non sa cosa si prova ad avere il cuore colmo di emozioni, sentirlo scoppiare di fronte ad un omicidio, vederlo sanguinare di fronte alla solitudine.

Yunjae non sente nulla. E deve fingere. Fingere un sorriso di circostanza, fingere un grazie, fingere un’espressione di dolore. È così che la nonna e la mamma gli hanno insegnato. Schede e disegni per imparare le emozioni. Ma quando rimane da solo, Yunjae non sa chi seguire, non sa cosa fare e l’incontro con lo scapestrato di Gon mette a soqquadro l’intera sua esistenza.

𝐀𝐥𝐦𝐨𝐧𝐝 racconta come viene vissuta l’alessitimia e percepita da una società esterna. Come viene affrontata da una famiglia e quella voglia di abbatterla per scoprirsi e vivere una vita piena di colori. Parla di amicizia e supporto. I capitoli brevi rendono fluida la lettura e quindi mai noiosa. Il testo non abbraccia tanti fronzoli e arriva subito al dunque. Una lettura che ho molto apprezzato.


58 letture

Valutazione

4

Trama

4.0/5

Stile

4.0/5

Personaggi

4.0/5