“Di niente e di nessuno” di Dario Levantino: recensione

di niente e di nessuno photo by @lalibreriadiale
Titolo: Di niente e di nessuno
Autore: Dario Levantino
Casa editrice: Fazi Editore
Pagine: 160
Anno: 2018

Brancaccio mi ha insegnato una cosa sulla morte: anche se sei nato sbagliato, devi morire in pace.

La vita di Rosario scivola dentro il quartiere di Brancaccio, a Palermo. Il rione definito da lui stesso un aborto urbano. Un non luogo.

Ha quindici anni e frequenta la scuola nella “Palermo per bene“, lontano da Brancaccio, come suo padre ha desiderato per lui. Non ha amici, nemmeno nel suo quartiere, quello che odora di soffritto di cipolla e mareggiate perchè a pochi metri c’è il Tirreno. La sua quotidianità prende una svolta quando decide di entrare a far parte della Virtus Brancaccio, la squadra di calcio del quartiere. Forse spinto dalle storie che sua madre gli ha sempre raccontato. In cui nonno Rosario, prima di morire sotto le macerie del terremoto del 1968, è il protagonista dalle grandi doti calcistiche. O forse per dare una spinta alla sua quotidianità.

Il rapporto con i compagni di squadra non è semplice. Proprio come quello col padre, caratterizzato da frasi secche, prive di interessamento, troppo veloci, prive di un sentimento. Un rapporto che si basa solo su piccoli segreti che non bisogna assolutamente rivelare. Perchè nel suo negozio di integratori sportivi spaccia sostanze stupefacenti e se la notizia dovesse trapelare lui sarebbe finito.

Eppure c’è un altro segreto che il padre si tiene ben stretto, quello che Rosario riuscirà a scoprire e mischierà tutte le carte in tavola.

Il padre ha un’altra famiglia.

E Rosario si spiega tutte le mancanze, tutti i ritardi. C’è un’altra donna, un’amante. C’è un altro figlio.

Jonathan. Come voleva che lui si chiamasse.

Fra.tel.lo. Tre suoni in bocca. Tre cartucce in canna. Fra-tel-la-stro. Una sillaba in più. Un aborto. Un nome, Jonathan. Una coltellata che in ebraico vuol dire ‘dono di Dio’. Un mio coetaneo. E’ questo il primo dato su cui mi arrovello. Se lui è più grande di me, infatti, vuol dire che mio padre, quindici anni fa avendo perso le speranze sulla fertilità di mia madre, ha concepito un figlio con la sua amante; se invece lui è più piccolo, vuol dire che mio padre, insoddisfatto di suo figlio, ha deciso di farne un secondo con l’altra donna.

La notizia lo sconvolge. Annienta la madre che finisce in un circolo di privazione. Privazione della vita. E Rosario in pochi giorni cresce. Cresce con la consapevolezza di dover prendersi cura della madre, di dover far fronte a ciò che suo padre ha sganciato come una bomba.

E non ci riesce a mentenere la promessa fatta al padre, svela il suo segreto perchè è un gesto giusto, perchè lo odia.

Narrato in prima persona, proprio da Rosario, il libro si legge tutto d’un fiato. Dario Levantino riesce a far legare il lettore al protagonista, lo fa sentire al suo fianco. Riesce a far sentire i suoi sentimenti, il suo dolore, le sue perplessità.

Rosario è un ragazzo puro, di una dolcezza che mi ha stretto il cuore. In un ambiente contaminato dalle bugie, dalle sconfitte e dalla delusione, cerca di sgomitare, di vivere seguendo la sua strada. Perchè di una cosa siamo certi: Rosario non ha paura di niente e di nessuno.


Valutazione:

Trama
Stile
Personaggi
Copertina
Media

Iscriviti alla Newsletter del blog per ricevere gli aggiornamenti via email!

[newsletter_form type=”minimal” lists=”undefined” button_color=”#ce5c5c”]

580 letture
Lascia una valutazione o un commento o entrambi, mi farebbe molto piacere ❤
13

6 thoughts on ““Di niente e di nessuno” di Dario Levantino: recensione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.