“Cris” di Manuela Salvi: recensione

Titolo: Cris
Autrice: Manuela Salvi
Casa Editrice: Fandango Libri
Collana: Weird Young
Pagine: 240
Anno: 2022

Si chiede se le ondate d’odio che lo hanno spinto ad andarsene, e che diventano sempre meno accecanti, non fossero solo insofferenza incancrenita per non avere un posto da sentire veramente suo.

E’ la rabbia che finalmente riesce a fuoriuscire dal petto a spingere Lorenzo verso la propria libertà.
Nato in una famiglia italiana media, imbevuto di buoni esempi e di mancati grattacapi, Lorenzo non è mai riuscito a prendere individualmente una scelta durante tutti i suoi diciannove anni. Adesso si è diplomato a pieni voti, è riuscito ad entrare in un’università e con i suoi genitori è diretto verso una vacanza in montagna che odia e che non ha nemmeno scelto.

Tutte le decisioni sono nelle mani della madre, è lei a dare un percorso alla sua vita, è lei che programma ogni minimo dettaglio di ciò che deve compiere, senza nemmeno preoccuparsi di ciò che sente veramente, di ciò che vorrebbe davvero.

La gabbia ha issato alte barriere, la famiglia in cui dovrebbe sentirsi sicuro e compreso diventa qualcosa di soffocante, mani che lo stringono al collo fino ad anelare la morte.

Raggiunto l’autogrill, costretto dalla madre ad andare al bagno pur controvoglia, Lorenzo decide di non tornare in macchina, decide di abbandonare il cellulare, di abbandonare la sua famiglia e fuggire verso una strada sconosciuta, verso una meta non prevista.

L’inizio del viaggio solitario, accovacciato in un camion senza dare nell’occhio lo elettrizza perché è la prima volta che riesce a prendere una decisione, è la prima volta che si oppone, è la prima volta che riesce ad ascoltare il proprio cuore sofferente e dargli una voce e un’opportunità per essere finalmente lui il protagonista della propria storia e non gli altri.

Il lungo viaggio lo porta a Riccione, località balneare che pullula di sole e libertà. Lorenzo non ha dei piani, la paura arriva ben presto a divorarlo, ma non cede e percorre, passo dopo passo, una strada che lo porta ad una crescita interiore. Tinge i suoi capelli per riuscire ad amalgamarsi alla gente e far scomparire il Lorenzo di una volta, si affibbia il nome di “Cris” perché gli è sempre piaciuto, dorme sulle panchine, ha poco cibo, uno zaino da cui non riesce a separarsi, nessun soldo in tasca e nessuno su cui contare a parte se stesso.

La lontananza dai genitori, da ogni aggeggio elettronico, da quelle istituzioni che lo hanno sempre voluto in un modo che non è mai riuscito a vestire, lo rendono un Cris libero, un Cris finalmente più leggero, un Cris capace di poter badare a se stesso. Anche se con un lavoro che lo fa guadagnare solo se usufruisce del proprio corpo, anche se trova dimora in imbarcazioni in maniera del tutto illegale.

In questa sua fase di scoperta, conosce Lori, dal ciuffo blu, e Pepe. Due persone che in poco tempo diventano essenziali, due persone che riescono a dargli l’amore e la comprensione che ha sempre voluto, due persone che diventano casa, il suo posto sicuro.


Crescere non è facile quando ogni cosa è decisa dagli adulti e la tua opinione non ha rilevanza, forse intraprendere un’altra strada potrebbe essere l’unica soluzione per vivere. “Cris” è un romanzo di speranza. Il personaggio di Lorenzo è ben caratterizzato e descritto, ogni suo sentimento lo sentiamo nostro e non è difficile specchiarsi nel suo “mal di vivere”. La decisione di mollare tutto e seguire solo ciò che il suo cuore aveva bisogno è stata forte e chiara come un grido liberatorio. Lorenzo si è liberato delle sue catene, ha deciso di crescere anche negli sbagli, ha deciso di mettere se stesso, per una volta, al primo posto.

La lettura è impegnativa nel messaggio da non prendere sottogamba. Adolescenti che scalpitano per poter arrivare in superficie con le proprie forze, per poter trovare un proprio posto nel mondo indipendentemente dall’oppressione che a volte i genitori attuano anche inconsciamente. E’ la mancanza di dialogo tra genitori e figli ciò che ha spinto Lorenzo ad una scelta drastica. Una mancanza di comprensione da parte della famiglia e la costrizione di far vestire i propri sogni mai raggiunti ad un figlio a cui non calzano. Ho apprezzato il libro, lo stile liscio senza intoppi e punti fermi, la storia di Lorenzo e il suo coraggio.

Ringrazio Riccardo e Fandango Libri per questa collaborazione e l’invio della copia cartacea.


289 letture

Valutazione

5

Trama

5.0/5

Stile

5.0/5

Personaggi

5.0/5
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9

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