“L’anima della festa” di Tea Hacic-Vlahovic: recensione

Titolo: L’anima della festa
Titolo originale: Life of the Party
Autrice: Tea Hacic-Vlahovic
Casa editrice: Fandango Libri
Pagine: 206
Anno: 2021

Non posso andare da nessuna parte senza vedere qualcuno con cui sono andata a letto, con cui ho lavorato o per cui ho pianto. Ma va bene così. Vuol dire che in qualche modo questa città io la possiedo. Le mie mani sudate hanno afferrato ogni superficie. I miei piedi hanno calpestato ogni isolato. Le mie lacrime hanno chiuso ogni festa.

Le feste, gli uomini, il lavoro in showroom, il fidanzato sposato, gli amici fuori dalle righe. Elementi che scandiscono la quotidianità di Mia, giovane croata che vive nella grande Milano in cui si è trasferita per studiare moda.

Ama i vestiti firmati, tutto ciò che è chic, anche sopra il suo corpo che vede smunto. Ha un disordine alimentare, preferisce vivere bevendo acqua, definirsi una volta vegana e l’altra vegetariana pur di non mettere su qualche chilo. Organizza feste, quelle in cui girano persone importanti con cui creare collaborazioni di moda. Nuota tra alcool, musica e droghe.

La sua mente si frastaglia nella piega confusionale che la sua vita ha intrapreso. Mia si lascia travolgere dagli eccelsi, si lascia manovrare come se non avesse la facoltà di prendere in mano le redini e diventare qualcosa di più, qualcosa di migliore.

Eppure è ciò che desidera e lo racconta a quei piccioni di fronte al Duomo, gli unici animali che sembrano comprendere la sua anima fragile e in una continua lotta di sopravvivenza. Perché nemmeno il suo fidanzato la capisce fino in fondo. Con quel suo modo di usarla, quel suo amore malato e tossico che le dona alle spalle della propria moglie, l’uomo non riesce a guardare il suo cuore e a prendersene cura.

Tra notti di festa, di sesso e di scalpore. Tra il lavoro da spogliarellista e foto poco consone, Mia cerca di vivere nonostante la propria mente riesca a gettarla in ginocchio e anelare la fine.


Con Mia non sono riuscita a legare. E’ un personaggio così fuori dagli schemi, accecata da un umorismo che mi è stato stretto e presa da una vita che mi ha annoiata. La storia sembra girare sempre attorno agli stessi concetti, un’evoluzione che sembra esserci ma che poi soccombe. Uno stile pulito quello di Tea Hacic-Vlahovic, facilmente trasportante se la storia fosse stata più entusiasmante. Le continue feste, i continui accenni alle droghe, al sesso e alla sottomissione mi hanno più volte infastidita. Il trascinamento di Mia tra uno sbaglio e l’altro, tra un letto ed un altro, tra una festa e l’altra, tra un lavoro e l’altro sarebbe stato piuttosto interessante se solo avessi davvero letto di un personaggio pronto a progredire e migliorarsi. Forse, in qualche tratto Mia è riuscita anche a farcela, ma lo avrei puntualizzato maggiormente.

L’anima della festa”  è tratteggiato anche da una lieve malinconia. L’anima di una ragazza avvolta da delle vicissitudini e decisioni più grandi di lei. Che l’hanno travolta e stravolta. E’ una lettura oltre le righe, a doppio taglio direi, che nonostante non mi abbia convinta del tutto, comunque ho in parte apprezzato.

Ringrazio la casa editrice Fandango Libri e Riccardo per questa collaborazione e l’invio della copia cartacea.


166 letture

Valutazione

3.25

Trama

3.0/5

Stile

3.5/5

Personaggi

2.5/5

Copertina

4.0/5
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4

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