“Memoria di un certo legame” di Danka Braun: recensione

Titolo: Memoria di un certo legame
Autrice: Danka Braun
Casa Editrice: Cignonero Edizioni
Pagine: 277
Anno: 2020

Robert la strinse tra le braccia, lei si rannicchiò sul suo petto. I loro cuori battevano all’unisono.

E’ il 1989 e la Polonia si dibatte per sopravvivere tra i disordini sociali e la depressione economica all’interno della stretta del comunismo.
Appartenente alla cerchia del ceto medio, Renata incontra per la prima volta Robert in un pub e se ne innamora immediatamente.
Robert è l’emblema della ricchezza con un futuro già scritto verso le strade di Boston, infatti mancano pochi giorni alla partenza per approfondire i suoi studi in medicina e diventare un importante neurochirurgo.
A ventinove anni è ambizioso, cinico e brillante. Di un fascino che fa cadere ai suoi piedi tutto il genere femminile, di cui lui sembra non potere farne a meno. Usa le donne a proprio piacimento, le delude, le ferisce senza preoccuparsi dei loro sentimenti.
Nonostante questo, Renata ne è attratta e coglie ogni occasione per avvicinarsi a lui, anche se non rientra nel genere di donne che Robert frequenta. Sono tutte belle mentre Renata non spicca di nessun particolare. Eppure, Robert si accorge di lei e pian piano instaurano un rapporto ricco di passione che vede il suo declino con la partenza del ventinovenne per Boston.

Aveva sempre pensato che prima o poi il vero amore sarebbe arrivato, e in effetti era successo: un colpo di fulmine l’aveva travolta in pieno. Peccato solo che quel gran dispettoso di cupido le avesse giocato uno scherzetto, dimenticandosi di scoccare la seconda freccia verso il cuore dell’uomo che amava.

E’ il 2000 e Renata ha un figlio di cui deve prendersi cura, è vedova ed è una commercialista. Ha anche cambiato il suo aspetto, è una donna che viene desiderata, una donna dal fascino irresistibile e che si sta per sposare con Andrzej, il classico ragazzo buono e leale che sarà un buon padre per suo figlio. Ma è proprio durante la festa di fidanzamento che Andrzej porta a casa un suo vecchio amico di liceo: Robert.
Il mondo di Renata si ferma e quella storia che tanto si era lasciata alle spalle e tanto l’aveva fatta soffrire a causa dei suoi sentimenti non ricambiati ritorna a galla, gettandola nella confusione.
Robert non sembra cambiato affatto, è rimasto quell’uomo bellissimo che aveva conosciuto. Lo stesso carattere arrogante e ambizioso e nonostante la perdita prematura della moglie Betty, rivedere Renata mette in subbuglio i suoi sentimenti, tanto da decidere di volerla conquistare.


Dopo la lettura di “Memoria di un certo legame” ho cercato in me stessa un briciolo di emozione lasciata dalla storia, una nota positiva nella relazione tra Robert e Renata, ma…nulla, assolutamente il nulla. Tutt’ora che scrivo questa recensione, non c’è alcun sentimento che il ripercorrere le pagine stia scombussolando.
Robert e Renata sono la peggior coppia letteraria di cui io abbia mai letto. Nessun coinvolgimento emotivo, nessuna empatia. Entrambi i personaggi mi hanno delusa nei loro comportamenti, anche nei loro pensieri.
Robert l’ho trovato apatico, così altamente irritante da risultare piuttosto noioso.
Renata, invece, l’ho trovata statica, nessuna crescita durante lo svolgersi della storia.
Non ho apprezzato nemmeno lo stile della narrazione, la mancanza di caratterizzazione dell’ambiente circostante, e di fondo ho trovato un fastidioso legame indissolubile alla bellezza estetica più che ai sentimenti, espressi con parole poco empatiche.

Ogni lettura è soggettiva e ciò che io ho provato durante questo libro potrebbe essere ovviamente confutabile, ma spero che venga comunque rispettato.

Ringrazio la casa editrice Cignonero Edizioni per questa collaborazione e l’invio della copia.


175 letture

Valutazione

2.4

Trama

2.0/5

Stile

2.0/5

Personaggi

2.0/5

Copertina

3.5/5
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3

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