“Pazza d’amore” di Adèle Hugo: recensione

Titolo: Pazza D’amore
Autrice: Adèle Hugo a cura di Manuela Maddamma
Casa Editrice: Fandango Libri
Anno: 2020
Pagine: 128

Il vostro straordinario silenzio ci scaraventerà nuovamente in una situazione terribile. Avremmo potuto essere felici, avremmo potuto sposarci – sia che voi foste restato nell’esercito sia che ne foste uscito vendendo il vostro grado e rifacendovi una vita in un’altra maniera; avrei potuto essere vostra moglie in entrambi i casi e avremmo potuto vivere insieme.

Di una bellezza e raffinatezza ineguagliabile, Adèle Hugo è la figlia di Victor Hugo. Il suo nome si tende a non pronunciarlo quasi mai e quando succede, quasi a bassa voce. Perché Adèle ha deciso di mollare il suo rispettabile onore per imbarcarsi e raggiungere Halifax, dove soggiorna Albert Pinson, di cui è follemente innamorata.

Ma chi è Mr. Pinson? Perché Adèle si è spinta a tanto?

Non si sa con esattezza come i due si siano conosciuti, come la loro relazione sia nata, ma è durante l’anno 1861 che i due diventano amanti. Adèle si innamora perdutamente del tenente. E’ assuefatta dall’amore, che per lei ha una rilevanza tale da considerarlo il frutto di cui si nutre l’anima. Vuole sposare Mr. Pinson e le bastano anche poche parole scritte su una lettera che ne confermino il sentimento reciproco per poterla rendere felice. Ma Mr. Pinson non è della stessa idea. L’ha abbandonata, di lei non vuole saperne nulla, non la ama, non le scrive e si chiude nel silenzio.

Adèle non riesce a fare breccia nel suo cuore nemmeno fingendo di aver messo al mondo un suo bambino, nemmeno minacciandolo con un imminente suicidio se non vuole sposarla, nemmeno seguendolo in capo al mondo.

Dobbiamo riuscire a strapparla a questo sogno, a questo orribile sogno, a quest’incubo che è la follia non l’amore.

Innamorandosi di Mr. Pinson, Adèle finisce schiava di una spirale di autodistruzione. Vuole quell’uomo a tutti i costi, pur di perdere la sanità mentale. La famiglia le sta vicina, vuole riportarla indietro, nonostante Victor Hugo sia ferito dalla falsità della notizia sull’imminente matrimonio. E’ una famiglia unita, quella degli Hugo, ma con tutto l’amore e la tenerezza che possono provare per una figlia ormai perduta nell’oblio, Adèle dovrà salvarsi da sola, se vorrà.


“Pazza d’amore” è una raccolta di lettere scritte di proprio pugno dalla famiglia Hugo. Sono tutte le informazioni pervenute durante questa vicenda che si è abbattuta come un fulmine a ciel sereno sulla loro vita. Dopo il dolore della perdita Léopoldine, la primogenita, lo scalpore che Adèle porta in famiglia è una batosta per il povero Victor Hugo. Ma questa scelta da donna libera, come la definisce una dei fratelli, non lo frena nel voler ancora bene alla figlia, nel volerla mettere al sicuro.

Attraverso le lettere possiamo notare il forte legame che unisce i componenti, la tenerezza che si riservano, l’assoluta confusione nel ritrovarsi di fronte ad un amore che rasenta la follia.

Adèle, in ogni sua lettera, li rincuora in un suo possibile ritorno, eppure questo non avviene mai. I soldi che il padre le invia per mantenersi vengono tutti spesi per seguire Mr. Pinson ecosì facendo Adèle si trascura, vivendo nella miseria.

Breve ma intenso, “Pazza d’amore” mi ha subito conquistata sin dalle prime pagine. Ho del tutto dimenticato che ciò che leggevo erano delle lettere per la fluidità e continuità dell’impostazione e della narrazione.

Ringrazio la casa editrice Fandango Libri e Riccardo per l’invio della copia cartacea.


211 letture

Valutazione

4.25

Trama

4.0/5

Stile

4.0/5

Personaggi

4.5/5

Copertina

4.5/5
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6

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