“Potessi morire in quest’istante” di Michela Trussoni: recensione
Autrice: Michela Trussoni
Self-published Youcanprint
Pagine: 142
Anno: 2020
Questa amicizia, la più bella, la più intensa, la più completa della nostra piccola vita, sarebbe presto finita. E noi , non sapevamo farcene una ragione.
Un legame indissolubile, quello che si crea tra Nina e Francine.
Nina, da sempre considerata un maschiaccio, non è mai riuscita a legare con qualcuno che potesse accettarla con tutte le sue pazzie ed interessi, almeno fino a quando a scuola si trasferisce una nuova compagna: Francine, maschiaccio come lei.
Quella curiosità lanciata tra gli sguardi, quel soppesare di silenzi, quei piccoli avvicinamenti studiati, diventano ben presto importanti, diventano l’inizio di un’amicizia che le travolge in giochi infantili e peripezie, nonostante i genitori non siano molto contenti del loro legame.
Nina e Francine diventano una cosa sola, passano giorni interi insieme tra giochi sulla neve e scommesse elettrizzanti. Crescono insieme, dipendendo una dall’altra.
Ma un giorno arriva la triste notizia: Francine deve trasferirsi in Toscana ed il cuore di entrambe si riempie di dolore. Costrette a dividersi, Nina e Francine perdono per sempre i contatti. Nina va avanti con la sua vita, diventa adolescente e poi adulta, si innamora, sperimenta l’amore, si inasprisce quando le difficoltà la portano a credere che forse non troverà mai nessuno ad amarla completamente. E poi succede l’impensabile. Il destino decide di legare nuovamente le strade di Nina e Francine. Ormai adulte entrambe si accorgono che forse quell’amicizia infantile, così forte e così vera non è mai finita, continuando a vivere nei cuori e nei ricordi, eppure quell’incontro porterà in superficie qualcosa di inaspettato che potrebbe mettere a repentaglio per sempre il loro legame.
“Potessi morire in quest’istante” è un inno all’amicizia, quella pura e sincera. Quella forte e leale che sconfigge il passare degli anni. E’ una lettura tenera pronta ad addolcire il cuore del lettore, una lettura che ho apprezzato ma che in qualche modo è riuscita comunque a lasciarmi un po’ insoddisfatta. Col passare delle pagine, con il passare degli anni avrei voluto scoprire un po’ di più sulla vita di Francine, il percorso che l’ha resa donna. Le sue vicissitudini, ciò che ha affrontato. A lasciarmi un po’ incerta è stato anche lo stile narrativo. Lineare, pulito, una caratterizzazione dei personaggi ben delineata ma che ho trovato a tratti un po’ infantile. E’ stata comunque una lettura piacevole e ringrazio sia l’autrice che Luca Terlizzi per questa collaborazione e l’invio della copia cartacea.
Valutazione
