“Bear, Otter e Kid” di T.J. Klune: recensione

Avevo paura che qualsiasi cosa avessi fatto sarebbe stata sbagliata e che non ci sarebbe stato nessuno a rimediare ai miei errori. Se mi guardo indietro, non so davvero come abbiamo fatto a sopravvivere. Pura forza di volontà, forse.

E’ ancora un diciassettenne quando Derrick, da tutti soprannominato Bear, trova una lettera scritta da sua madre in cui, tra egoismo e irragionevolezza, lo avverte della sua scelta di scappare per costruirsi una vita migliore con il suo nuovo ragazzo. Ciò che gli lascia sono parole vuote, pochi dollari e la responsabilità di crescere Tyson, detto Kid, il fratellino di sei anni.

Bear non sa come prendersi cura di un bambino, non sa nemmeno come prendersi cura di se stesso, ma decide di mollare i sogni per un futuro e le conquiste del presente per dedicarsi alla crescita di Kid. Con gli anni, i due fratelli crescono rispettivamente prendendosi cura l’uno dell’altro. Kid diventa un bambino molto intelligente e molto sensibile ed empatico, Bear si crea una corazza, cercando di diventare una figura fondamentale e sicura agli occhi del fratellino.

Nonostante le difficoltà iniziali nel prendere le redini di una vita gettata nel caos, Bear riesce a provvedere alle mancanze delle figure genitoriali, a dividersi tra casa e lavoro mentre il sogno di frequentare l’Università viene chiuso per sempre in un cassetto. Ad aiutarlo nella crescita di Kid c’è Anna, la ragazza che spera un giorno di sposare e l’amico Creed.

Sembra che tutto proceda per il meglio, ma quando a Seafare fa il suo rientro il fratello di Creed, Oliver, detto Otter, il mondo di Bear inizia ad andare a rotoli. Il passato torna a galla, le incomprensioni si fanno più fitte e i sentimenti più aggrovigliati. Per Bear, Kid rimane il fulcro della sua vita, non si è mai concesso di pensare a se stesso, ma l’arrivo di Otter mette a dura prova la sua sanità mentale. Può permettersi di pensare ad un’altra persona che non sia Kid? Può essere in grado di accettare un carico di sentimenti che pensava di aver dimenticato? Può far entrare Otter nuovamente nel suo cuore dopo che anni prima lo ha distrutto?

“Bear, Otter e Kid” è il primo libro della serie “The Seafare Chronicles” scritta da T.J. Klune. Ho già imparato a conoscere lo stile di Klune, ad apprezzare la sua penna e la capacità di attirare con facilità il lettore nelle storie e nei suoi mondi inventati. Ho apprezzato tantissimo la lettura della serie fantasy “Green Creek” per le relazioni tra i personaggi e l’abilità nel descrivere ogni emozione con cura.

Ma con “Bear, Otter e Kid” è stato un tremendo no sin dai primi capitoli. Ho avuto difficoltà nel riconoscere Klune nello stile in cui la storia è raccontata. Una prima persona, Bear, che sembra sviscerare in maniera monotona e monocorde al lettore ogni particolare della propria vita nello stesso modo di un’intervista. Bear si pone domande, Bear prova a dare risposte. Senza riuscire a tirare a sé il lettore e la sua curiosità.

Il libro è stato scritto prima della serie fantasy sopra citata e sono perfettamente consapevole che lo stile di uno scrittore, con il tempo, matura e si perfeziona. Questa dissonanza, comunque, mi ha un po’ destabilizzata.

Di base, la storia che naviga dietro Bear, Kid, Otter e i loro amici sarebbe stata piuttosto accattivante se non fosse stata ripetitiva in alcune parti e se non avesse incontrato punti morti. Non sono riuscita a legare con nessuno dei personaggi, trovando anche irritante e stancante il protagonista.

Nonostante questo, vorrei dare un’opportunità al secondo volume nel caso in cui la mia opinione sulla storia possa cambiare.

Ringrazio la casa editrice Triskell Edizioni per questa collaborazione e l’invio della copia.

Valutazione

2

Trama

2.0/5

Stile

2.0/5

Personaggi

2.0/5

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