Tre serbi, due musulmani, un lupo di Luca Leone e Daniele Zanon: recensione

Autori: Luca Leone e Daniele Zanon
Casa Editrice: Infinito Edizioni
Anno: 2019
Pagine: 304

Trama:

A Prijedor, in Bosnia Erzegovina, in quella che oggi si chiama Repubblica serba di Bosnia (Rs), nella primavera-estate del 1992 succedono cose spaventose. Sembra d’essere tornati ai tempi del nazismo. Gli ultranazionalisti serbo-bosniaci vogliono sradicare i “non serbi” attraverso due strumenti: deportazione e omicidio. Vengono creati per quest’ultimo scopo tre campi di concentramento. Che ben presto diventano luoghi di uccisione di massa. Nomi tremendi: Omarska. Keraterm. Trnopolje. In quest’ultimo luogo – composto da una scuola, una casa del popolo e un prato – vengono recluse tra le quattromila e le settemila persone. È a Trnopolje, nel maggio del 1992, che è ambientata la storia raccontata da questo libro. Una storia di fantasia, ma poggiata su solide basi storiche e di testimonianza. Un libro che non è solo un romanzo ma anche un reportage di quanto accaduto troppi pochi anni fa e troppo vicino a noi, per non sapere.


Il Male era tornato nel cuore dell’Europa e aveva messo radici a Prijedor, mezzo secolo dopo la fine dell’Olocausto.


Recensione:

Ho pensato a lungo alle parole con cui iniziare questa recensione. Non è facile raccontare la vera Storia che c’è dietro ai personaggi creati da Luca e Daniele, allora ho deciso di iniziare proprio da loro. Dai tre ragazzi serbi, due fratelli gemelli musulmani e un lupo. Jelena, Zlatan, Emina, Faris e Milorad sono cinque amici uniti da un forte legame. Le loro giornate scorrono nella quotidianità della scuola, della famiglia e degli incontri in cui si divertono a stare insieme. Ma quei semplici giorni vengono presto accartocciati e rovinati.

Nella primavera del 1992 i ragazzi, tutti tredicenni, devono far fronte all’arrivo della guerra che li costringe a diventare adulti in un battito di ciglia. La Bosnia, dopo aver ottenuto l’indipendenza, si trova protagonista della guerra con al potere Radovan Karadžić. Le sue minacce di rendere lo Stato abitato completamente dai serbi diventano concrete e in poco tempo nelle città viene issato il filo spinato per i campi di concentramento dove verranno rinchiusi i musulmani-bosniaci e tutta la gente non serba.

E non importa se la religione non è più praticata da diverso tempo, è il nome ed il cognome a fare di una persona un musulmano. Ed il popolo “eletto”, nonché serbo, deve annientare gli altri, deve privarli della loro umanità. La pulizia etnica viene messa in atto con la violenza, con le uccisioni e con lo stupro ai danni di donne, uomini e bambini.

E’ così che Jelena, una notte, vede portati via i suoi due amici Emina e Faris. Pronti ad essere rinchiusi in un campo di concentramento. Il primo pensiero della ragazza è quello di salvarli, ma non può da sola, così cercherà di trovare una soluzione insieme a Zlatan, Milorad e Vuk, il fedele lupo.

La narrazione scivola tra le pagine con fluidità, le descrizioni dei paesaggi trasportano il lettore dentro la storia e la caratterizzazione dei personaggi è fatta in maniera impeccabile. “Tre serbi, due musulmani, un lupo” è un libro che racchiude tante emozioni, tutte tra di loro contrastanti, ma che sono un pugno allo stomaco per il lettore.

Ringrazio la casa editrice per questa collaborazione ed ovviamente vi consiglio la lettura del libro, soprattutto per chi non è ben informato su ciò che accadde nel 1992.


Valutazione:

★ ★ ★ ★ ★


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