“Un vizio innaturale” di K.J. Charles: recensione

Titolo: Un vizio innaturale
Autrice: K.J.Charles
Serie: Sins of the Cites #2
Casa editrice: Triskell Edizioni
Collana: Rainbow
Pagine: 274
Anno: 2020

Ti amo. Per quello che sei, per chi eri una volta e per chi potresti diventare.

Ritorna la Londra abbracciata dalla nube delle fabbriche, l’aria pestilenziale e temporali improvvisi ne bagnano le strade Ottocentesche.


Ed è tra i vicoli abbandonati, dove la gente campa grazie a pochi spiccioli che Justin Lazarus pratica il suo lavoro pieno di intrighi e bugie. Si è aggiudicato la nomea de “Il Veggente di Londra” per la sua bravura nel contattare gli spiriti ormai andati e riportarli sulla terra per metterli in contatto con i famigliari. La gente che più chiede il suo aiuto è benestante e altolocata, che pende dalle sue labbra, desiderando di aggrapparsi a qualunque notizia pur che venga dagli spiriti dei loro cari.

Il Telegraph è un giornale molto in voga a Londra e il redattore costringe Nathaniel Roy a scrivere un articolo contro gli spiritisti, dopo accurate indagini che svelano tutte le loro bugie. Per colpire chi sta più in alto, Nathaniel decide di sapere di più sul lavoro partendo dai pesci più piccoli e così si trova a dover partecipare ad una seduta di Justin Lazarus. Ciò che non avrebbe mai pensato è che lo spiritista che si trova davanti, infarinato di imbrogli e truffe, è un uomo affascinante con gli occhi più belli che abbia mai visto.

Voleva Justin Lazarus. Con i suoi occhi grigi, il suo sorriso beffardo e il suo corpo sottile, che lo faceva tremare di desiderio.

Sono passati cinque anni dalla morte inaspettata di Tony, e Nathaniel non ha mai più baciato un uomo. Nessuno riesce ad uscire salvo dalla comparazione del suo defunto amato. Eppure, Justin dalla vita incasinata, dal suo essere egoista e truffatore si crea uno spazio nel suo cuore, fino a tormentare la sua mente.

Justin ha sempre e solo badato a se stesso, degli altri non si fida. E’ cresciuto da solo e rimane in piedi senza chiedere aiuto di fronte ad ogni difficoltà. Dipendere da qualcuno non è nelle sue intenzioni, ma la vita ha altri programmi.

Se pensavano che l’intricata storia della famiglia Taillefer che ha già mirato la vita del dolce tenutario della pensione Clem e il suo ragazzo impagliatore Rowley non avesse nulla a che fare con loro, si sbagliavano di grosso. Perché il passato dei Taillefer inizia a mettere radici attorno la loro vita, minandola di trappole, fughe e omicidi.

Riusciranno Justin e Nathaniel a tenere duro e affrontare insieme le difficoltà che sembrano non mollarli? Riuscirà Justin ad accettare una vita diversa da quella che si era sempre immaginato? E Nathaniel, riuscirà ad andare oltre il ricordo di Tony?


“Un vizio innaturale” è il secondo libro della serie Sins of the Cities, che ha luogo lungo l’onda della storia di Clem e Rowley del primo libro, “Un’inattesa attrazione.”

L’autrice continua con la sua penna a descrivere una Londra che esce viva pagina dopo pagina, parola dopo parola. Crea una storia d’amore intensa e che svetta verso la felicità e la voglia di migliorarsi. Il tutto coperto per bene da vibrazioni thriller che continuano a tenere viva l’attenzione del lettore.

Ringrazio la casa editrice Triskell Edizioni per questa collaborazione e l’invio della copia.


“Serie Sins of the Cites”
1. Un’inattesa attrazione
(recensione)
2. Un vizio innaturale
3. Un erede sconveniente
(recensione)

215 letture

Valutazione

4.65

Trama

5.0/5

Personaggi

5.0/5

Stile

4.5/5

Copertina

4.0/5
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3

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